Se considerate il viaggio uno strumento per istruirvi e avete scelto di visitare Roma, la prima cosa da fare è capire subito che vi trovate di fronte ad una città che non finisce mai.
Non finisce con il Colosseo, i Musei Vaticani, la fontana di Trevi e neanche alla fine di un tour che avete prenotato.
Uscendo dai musei e dai siti a pagamento infatti, questa città continua a mostrarsi ai vostri occhi, una bellezza dopo l’altra, gratuitamente, sfacciatamente, suscitando un piacere crescente, un’emozione forte che difficilmente potete immaginare se non ci siete mai stati.
Roma è un’altezza, una caduta, un’estasi. E’ la visione esteriore dell’animo umano che cresce, capisce, ricostruisce sulle macerie, ama e si dispera e non ha più il desiderio fanciullesco di essere apprezzato solo per la parte migliore di sè.
Ovunque andrete, al ristorante, alla fermata del bus, al bar, alla Posta!, ovunque intorno a voi, sotto di voi, sopra di voi, troverete sempre un’architettura, un muro, una statua, una cupola, un legame del passato col presente. Il sito dove sorge la città infatti, non è mai stato abbandonato: le prime testimonianze di vita risalgono a circa 15.000 anni fa.
Per questo, Roma bisogna cercarla non solo nei musei e nei siti archeologici ma anche per strada, sui muri, nei cortili, dietro le porte chiuse (difficilmente un romano vi fermerà se sarete gentili)! Per questo, prima di iniziare a camminare per le vie del centro storico, è bene tenere a mente due parole fondamentali per comprendere questa città: stratificazione e riciclo. Stratificazione di epoche e riciclo di materiali. Ma non solo! Capirete meglio cosa intendo dire, leggendo i post. Buon divertimento!